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8/11/20 - XXXII Domenica t.o. anno A


Carissime Aurora, Virginia, mi rivolgo subito a voi perché nella pagina di Vangelo or ora ascoltata c'è qualcosa che richiama da vicino quanto state vivendo accostandovi alla Cresima.
Gesù, per spiegare la novità che Dio ha preparato per noi per non arrestarsi nella vita, guardarla come una notte da attraversare verso l'incontro con il Figlio Gesù ed essere in piena luce, parla di 10 ragazze, e dunque anche di voi all'interno di tutta la Chiesa e dell'umanità intera, che hanno in mano una lampada, proprio come voi nella processione di ingresso, e dentro alla lampada l'olio necessario per far luce. Che cosa rappresenta quella lampada? Si tratta della fede, di un dono che rischiara tutta la vita: non siamo nati per caso ma per amore, viviamo giorno per giorno illuminati dal Vangelo, vediamo ed evitiamo rischi e pericoli, facciamo le scelte giuste che riempiono di gioia la vita, andiamo verso la vita che non muore, l'incontro con lo Sposo, il tutto della vita. E l'olio? Tra poco l'olio che dice l'onore di appartenere a Gesù, di vivere come lui Parola che dà sicurezza, Signore che supera ogni servilismo, ponte che unisce con cuore grande ogni uomo diventa il mandato, la missione, l'indirizzo che potete dare a tutto ciò che l'esistenza vi chiederà.
Gesù però vi avverte che questo olio può esaurirsi. Potete come tanti dire: non ho bisogno di Gesù, del Vangelo, del gruppo di amici per vivere la Cresima, di andare in chiesa… basto a me stessa, farò solo quello che mi viene spontaneo, non sono fatto per stare in fila e se la Cresima sarà una cosa fatta e non l'inizio di una nuova vita, sarà normale. Fan tutti così! No! Il Signore ci assicura: "Chi si alza di buon mattino" per cercare l'olio dell'amicizia e la lampada che illumina, non si affaticherà, troverà la sapienza seduta che aspetta per andare insieme, alla sua porta. Di più – abbiamo sentito! – il Signore ritornerà a cercarvi perché non vi perdiate nella massa che promette libertà ma è la libertà di smarrirsi.
Sia piuttosto vero per voi e per noi la certezza che San Paolo mette nel cuore dei primi cristiani. Abbiamo sentito: "Noi che viviamo, verremo rapiti – parola forte che dice l'amore che il Signore ha per voi, per noi; parla di rapimento! – per andare incontro al Signore". Ecco il cammino autentico della vita che non è più un girare in tondo, attorno a cose da fare o che ci invadono, ma un andare verso una meta, un incontro dal quale ogni giorno, ogni impegno diventa incontro, dono del Signore. "E così – conclude l'apostolo – staremo sempre con il Signore". È questo il mio augurio posto dentro alla preghiera per voi, di tutta la comunità.

8/11/20

Letture: Sap 6,12-16; Sal.62; 1 Ts 4,13-18; Mt 25,1-13


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don Ezio Stermieri
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