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20/11/22 - SOLENNITA' DI CRISTO RE


Signore Gesù,
al termine di un percorso, una sequela condivisa con quanti anche oggi sollevano lo sguardo dal nostro essere materia in attesa di una salvezza che da soli non possiamo darci, verso il Salvatore, Messia, dopo averti accolto come Maria, Giuseppe e i pastori in cammino verso Betlemme.
Anche noi abbiamo accolto te, Parola, Vangelo che annuncia il Regno fatto vicino. Ti abbiamo seguito verso Gerusalemme ed eccoci testimoni del dramma che unisce cielo e terra: Tu sospeso sulla Croce, fai dei nostri abbandoni, paure, tradimenti, del nostro essere lontani la saldatura sulla via della redenzione, del riscatto e della risurrezione.
Davanti a Te riconosciamo che non il nostro sperare senza di te ma ponendo in Te le nostre speranze, la via che hai scelto sulla linea profetica di dare la vita sta la nostra salvezza. Per questo, come il popolo dell'Antica Alleanza, riconosciamo in Te, figlio di Davide, quanto ad Ebron riconobbero: "Vennero tutte le tribù d'Israele da David a Ebron, e gli dissero: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne»". Sì, siamo il tuo Corpo, la Chiesa che tu convochi per consegnare il segreto della vita e della storia: "Tu sei, dice Dio, il pastore del mio popolo, Tu sarai il capo di Israele". Ti riconosciamo nostro "re" perché non mandi gli uomini a morire nelle interminabili guerre per costituire il disegno folle di un tuo potere terreno, ma "servo di Jahvè" dai la tua vita e indichi la strada della vittoria, dare la vita, farsi carico, seminare, come Te che sei passato facendo del bene a tutti, il futuro di pace che sospiriamo.
Sì, anche oggi, assistiamo alla derisione di Te crocifisso, la sfida: "Salva te stesso!", il sarcasmo nel motivo della tua condanna: si è proclamato re il "vermiciattolo" di uomo. Ma, smarriti, ci colpiscono le tue parole di salvezza eterna per chi crocifisso, immobile in una vita divenuta condanna, si apre alla fede: ricordati di me! "In verità, oggi sarai con me nel paradiso", nella condizione iniziale nella quale Dio aveva posto l'uomo prima della illusione della propria autosufficienza e autoreferenzialità.
Mentre dunque ti riconosciamo principio esistenziale del nostro esistere confessiamo una Fede che investe la nostra vita presente e futura: "Sei il primogenito di quelli che risorgono dai morti".
A Te affidiamo i germogli di questa nostra fede: i ragazzi che oggi sono confermati nel tuo Spirito. Fa' che mai siano vinti dalla tentazione di una vita senza il tuo Spirito. Guardando a Te sono stati posti nella vita, ognuno con un dono che oggi diventa "carisma" per la salvezza di tutti. Fa' che in Te trovino la ragione, il principio, la gioiosa appartenenza al seme che Tu, con la Tua Croce, hai piantato nel mondo. E, pieno sarà il nostro "Grazie".

20/11/22

Letture: 2 Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43


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don Ezio Stermieri
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