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Più di una volta ho sentito che l'anno trascorso, 2020, è da dimenticare. Come cristiani non dimentichiamo che in ogni suo giorno la Parola del Signore ci ha accompagnato e la sua parola è Vangelo, bella notizia, la più bella: ci è donato uno Spirito che è più forte di ogni prova, una consolazione che è più profonda di ogni soddisfazione, una speranza che ci trae da ogni sabbia mobile. Una parola, dice Gesù, che rimane, non abbandona; possono passare i cieli, la terra ma che Lui è con noi ogni giorno non passerà.
Ora, sulla soglia di un nuovo anno – e dunque di un futuro che si apre –, abbiamo solo il presente, questo momento per discernere l'energia con cui affrontarlo. Luca, l'evangelista, nella festa della Madre di Dio e Madre della Chiesa ci presenta Maria che immersa nell'evento stupendo dell'Avvento Messianico, il Natale di Gesù, "da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore". Sta qui il segreto per entrare in un anno nuovo perché solo il cuore individua la bellezza e dunque la bontà che è in ogni avvenimento lieto o triste che la vita ci comporta.
Se c'è una dimensione, una coordinata della vita che andiamo perdendo è proprio la bellezza. L'ha persa la scienza, perché ha smarrito l'uomo da servire esaurendosi nella lotta per il primato in vista del profitto. Il pensiero, la filosofia ha perso la bellezza del dire, del ragionare, del cercare il bene, il vero, il giusto lasciando il posto agli urlatori di verità contrapposte a servizio di ideologie interessate, ondivaga tra nihilismo e relativismo.
Forse, forse anche la teologia ha perso la bellezza e la bontà dell'annuncio che Dio è amante dell'uomo e l'uomo, dimenticata la paura, può diventare alleato nel fare della storia una storia di salvezza. C'è chi vuole una verità che misuri le distanze tra l'uomo e Dio e una teologia che si consegni ad ogni prassi senza un centro di attrazione, una bellezza da perseguire, una meta futura capace di rendere valido il presente perfino nella fatica.
Maria ha colto la bellezza, per questo rimane sotto la Croce: il punto più bello e buono dove Dio dimostra tutto il suo amore e l'uomo impara a non sottrarsi all'impegno. Vale ciò che costa!
Rimeditiamo le parole della Scrittura (prima lettura). Siamo sotto il segno della benedizione di Dio: "Il Signore faccia splendere per te il suo volto e ti conceda la pace". Non diciamo nel nuovo anno: "purché passi!" se ciò che dovremo vivere non sarà colto nell'aspetto positivo. Ci si è chiesto se da questa pandemia ne saremmo usciti migliori o peggiorati. Se ne esce liberi di scegliere se migliorarci attraverso la vita stessa o peggiorarci se ci abbandoniamo al solo istinto.
Ricordiamo quanto abbiamo ascoltato da Paolo: "Fratelli, quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio". È dunque Lui il senso, la pienezza, la risposta ai tanti interrogativi della vita. È Lui, Cristo, la bellezza, la bontà, la verità della vita perché è Lui la lampada che illumina i nostri passi e… un solo passo, un solo giorno alla volta è sufficiente per noi.
31/12/20
Letture: Nm 6,22-27; Sal.66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21