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17/2/21 - MERCOLEDI' delle CENERI


Inizia la Quaresima, un tempo "sacro", quando ciascuno e l'intera assemblea fa spazio al Santo, a Dio, indispensabile per i 40 giorni che ci conducono alla Pasqua. È un numero, 40, che è ritornante nella Scrittura, da Noè, al popolo ebraico, a Gesù stesso e dice un percorso, un cammino, una traversata da una situazione ad un'altra quando è Dio stesso che fa strada e noi lo seguiamo.
La Quaresima ha una sua storia che risale lontano nella esperienza della vita cristiana. Da quando la Chiesa propone al paganesimo che la circonda una via nuova da percorrere rispetto alle tradizioni, alle feste che la gente viveva. Quando prima di riprendere, nella primavera incipiente, il duro lavoro della terra, delle officine e la triste condizione di una vita povera, il servo si mascherava da padrone, il malato da dottore, il vignaiolo da proprietario della vigna… per fare in burla una rivoluzione, che metteva in risalto ancor più la debolezza dell'essere di carne, precari, alla mercé del destino. Poi finito il carnevale tutto ritornava come prima. La Chiesa con il Vangelo in mano ripeteva: non è il caso che ti mascheri: il tuo essere polvere divenuta croce che ti segna (e noi stiamo per ripetere il gesto) ti svela la tua vera dignità: sì, poca cosa ma redenta, liberata, salvata. Mettiti in un cammino di conversione, cioè ritorna indietro se hai sbagliato strada e vai avanti per la via del Vangelo.
E si avviava la Quaresima verso la vita nuova che la Croce e la risurrezione di Gesù immetteva nella Terra nuova, per una nuova umanità. Ecco perché Paolo ci ha ripetuto: lasciatevi riconciliare con Dio. E anche Gesù ce lo ha ripetuto nella pagina evangelica: togli la maschera del benefattore quando aiuti qualcuno perché Dio ti vede nel profondo e sa che senza maschera gli assomigli. Togli la maschera del devoto quando preghi perché Dio conosce le ansie del tuo cuore e chi ti è alleato, amico. Togli la maschera dello scontento nei tempi difficili. Anzi lavati, profumati, fatti forza perché Dio ha voluto conoscere la tua povertà e ti dà la forza per andare oltre.
Ma non basta che qualcuno si convinca e provi a smascherarsi delle tante maschere di un carnevale continuato. Il profeta Gioele ci ha detto che è una questione di popolo perché ogni età ha le sue maschere che rendono irriconoscibili. Per questo suona il corno che invita alla battaglia contro l'ipocrisia, la bugia paurosa, il lamentarsi perché manca il superfluo divenuto indispensabile.
La Quaresima è cammino di popolo perché a vicenda ci si incoraggia, aiuta, si vincono le insidie della strada da percorrere. Insieme diventiamo forti e il nostro essere di carne, polvere che si disperde è nella Pasqua partecipe di una risurrezione che investe il tempo e ci introduce nel "per sempre" di Dio.

17/2/21

Letture: Gl 2,12-18; Sal.50; 2 Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18


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don Ezio Stermieri
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