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22/8/21 - XXI Domenica t.o. anno B


L'incunearsi del racconto giovanneo di quella che è detta la sezione del Pane di vita, nel Vangelo di Marco che ci guida in questo anno liturgico, evidenzia al meglio l'itinerario proposto da Marco verso l'incontro personale ed ecclesiale con Cristo sotto la Croce per riconoscerlo, con il centurione romano, Figlio di Dio.
Figlio che rivela il Padre nella sua premura, nella sua cura per una umanità dispersa ed egli riunisce, malata e guarisce, paralizzata dal male e perdona, deturpata nella sua fisionomia ed Egli restituisce alla comunità umana, paurosa ed Egli intima di non temere, morta ed Egli la risuscita, affamata dunque e Gesù, il Figlio, si dichiara il Pane quotidiano necessario per non naufragare nel presente e avanzare, alleato con Dio, verso il futuro nel tempo e nella vita eterna.
Il brano ascoltato arriva al dunque della fede in Gesù. Si tratta di superare l'inganno, lo scandalo che lo riduce tutt'al più a uomo normativo per l'ethos del suo messaggio per il clima di fraternità che Egli inaugura. L'incontro decisivo per lui sta nel riconoscere che per andare a lui è opera del Padre. Egli è il "pane" che Dio pone sulla mensa dell'umanità per avere la vita. Questa decisione poi di diventare gente che si sfama di lui nella quotidianità del vivere esige una decisione che non sopporta interpretazioni riduttive: il far parte di una cultura con tracce cristiane senza risolversi e andare all'essenza: Cristo ci è necessario.
La dichiarazione di Gesù è tagliente: "Volete andarvene anche voi?" e non tollera mezze misure. Ancora una volta Pietro (è sempre lui a lanciare il cuore oltre l'ostacolo!) rappresenta la Chiesa, ci interpreta nella risposta: "Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto".
Di qui prende il suo avvio la Chiesa, la storia dei credenti che senza quel Pane non possono vivere. La Chiesa che in continuità con la storia della Prima alleanza dichiara (prima lettura): "Lontano da noi abbandonare il Signore e servire altri dei", nutrirci di pane che non nutre e crea solo dipendenza, schiavitù, disparità tra chi muore di fame e chi si nutre di spreco.
Nasce la Chiesa, famiglia di famiglie (seconda lettura) perché come in ogni casa c'è un tavolo dove con amore si condivide la vita, così nella Chiesa c'è una mensa dove dallo spezzare il pane si riconosce Cristo presente. E come da ogni famiglia nascerà una nuova casa, così dalla famiglia Chiesa nasceranno generazioni che si susseguono per una sola ragione: sapersi amati da Dio e da Cristo imparare a condividere il pane, la vita.

22/8/21

Letture: Gs 24,1-2.15-17.18; Sal.33; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69


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don Ezio Stermieri
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