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È quasi immediato per tutti noi accostare la visione di Giovanni nell'Apocalisse: "Vidi una moltitudine… stavano in piedi davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide…", vedere in mezzo a noi questi piccoli con l'abito battesimale che entrano nella moltitudine che prende forma qui sulla terra, nelle nostre famiglie ma è destinata ad una liturgia di lode, di grazie, di gioia nel "per sempre" che Dio ha inverato nella morte e Risurrezione di Gesù. Anche questi ragazzi hanno lavato le loro vesti, leggi la loro dignità umana di uomini che sono oltre la nudità dell'istinto, dell'aggressività, e, inseriti nel Battesimo nella Chiesa, la loro vita fa tutt'uno con la vita, il sangue dell'Agnello. Anche su di loro, oggi, si stende la tenda dove Gesù-Pastore li accoglie, prepara la mensa, li consacra (Ps 23) e guiderà per tutta la loro vita. Asciugherà ogni lacrima. Insegnerà a non rifiutare la fatica della vita ma che le difficoltà si superano con lo Spirito di Risurrezione con il quale li avvolge.
È Gesù stesso che dice a voi che oggi siete in festa per l'incontro con Gesù che per fare tutt'uno con voi si fa pane. Non dovete dimenticare che Egli vi conosce, cioè vi ama, sa che talvolta non è facile essere buoni ma sa che con lui potete diventare quello che è il suo sogno su ciascuno di voi. Avete sentito Gesù: "Io do loro la vita eterna e non si perderanno". Niente e nessuno è così forte da strapparli dalle sue mani, dall'essere dei suoi, essere e diventare cristiani. Continua Gesù affermando che Lui e il Padre sono una cosa sola per dire che d'ora in poi anche Gesù sarà, se lo volete, una cosa sola con voi in famiglia, a scuola, quando giocate, quando dovrete sopportare le prove della vita, quando farete le scelte importanti della vita.
Dove arrivate voi, dunque, arriva Gesù. Questa verità più vera non può che riempire tutta questa comunità di orgoglio nella iniziazione a Gesù, di gioia vedendo in voi il proprio futuro, di impegno, a partire dai vostri genitori per impedire che l'essere cristiani sia una categoria del passato, una nostalgia dei mulini bianchi ma una dedizione che coinvolge tutti, ognuno secondo il dono ricevuto.
Basta riascoltare il racconto dei primi passi della Chiesa (Atti). È tutto un fervore che spinge al cammino, all'arrivare, al testimoniare. È tutto un aiutare: "Cercavano di persuadere a perseverare nella Grazia di Dio". È il constatare come "la parola del Signore si diffondeva" perché non solo il male, le parole cattive, gli esempi sconcertanti dilagano. Dove c'è un cristiano si allarga l'alternativa che concretamente è possibile anche oggi essere credenti, appartenenti al Signore, seguirlo come pastore-guida della vita. Anche oggi come allora è possibile quanto ci è riferito: "I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo".
8/5/22
Letture: At 13,14.43-52; Sal 99; Ap 7,9.14-17; Gv 10,27-30