PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA - VIA PO, 45 - 10124 TORINO - TEL. 011 817 14 23

orario messe - orario confessioni - orario ufficio

HOME

26/6/22 - XIII Domenica t.o. anno C


Con l'evangelista Luca, riprendiamo il cammino ordinario, quotidiano del nostro seguire Gesù, la sua Parola che illumina il percorso, il suo operare che ci rende attivi nell'instaurare la Signoria di Dio. Proprio come abbiamo or ora ascoltato: "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme". Lì è il compimento della sua e nostra missione: dare la vita, vincere la morte, qualificare ogni dimensione del vivere del suo Spirito.
La pagina evangelica ci avverte. Non tutti accolgono Cristo e il suo Vangelo. Allora i samaritani, oggi gli autoreferenziali del proprio "io": "non vollero", non vogliono riceverlo. Ma Gesù ci avverte di non considerarli nemici. I tempi per riconoscerlo sono di Dio, non sono nostri.
C'è chi entusiasticamente afferma: "Ti seguirò dovunque tu vada", ma le tentazioni di lasciare per farsi un percorso proprio, quante volte ritornano!
A qualcuno Gesù stesso si rivolge: "Seguimi!". Ed è implicito che la sequela di Lui è prioritaria ai tanti doveri della vita.
C'è perfino il tentativo di porre il rapporto con Lui tra le tante occupazioni della vita ma il seguire Lui è misura e qualità di ogni relazione dell'esistenza. C'è dunque un diventare "adatto" per potersi dire di Cristo.
San Paolo, scrivendo ai Galati, dà il criterio che armonizza il tutto: "Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Lo Spirito ha desideri contrari alla carne". Oggi potremmo dire che lo Spirito di Dio non coincide sempre con lo spirito dell'"io" perché se dentro all'"io" di ciascuno c'è il desiderio di cose grandi, belle, buone, l'aspirazione a realizzare la vita in pienezza, c'è una parte dell'"io" che chiede la ragione di essere superbi, avari, golosi, invidiosi… Siamo dunque ad un bivio. Anche a noi, e Gesù ci è di esempio, dobbiamo fare la faccia dura, impegnare la volontà per non sbagliare la meta e fare di Gerusalemme il paese dei balocchi.
Dal Libro dei Re ci viene incontro Eliseo che il grande Elia, il restauratore dell'antica religione, chiama a seguirlo. "Quello lasciò i buoi e corse dietro ad Elia entrando al suo servizio".
Se il diventare cristiani consistesse in un rapporto religioso di cui è misura e metro l'io individuale di ognuno, come molti vorrebbero che fosse, sarebbe cosa facile dirsi credenti, ma è una scelta che è inerente a tutto l'essere nella sua individualità e relazionalità e si apre ad ogni dimensione della vita: personale, sociale, famigliare, politico, culturale fino a diventare impegno dell'intera esistenza e il "seguimi" è per tutti anche se il movimento di adesione è alterno nella storia. Ma la Parola che risuonava allora e ha dato origine alla Chiesa risuona autorevole anche oggi: coinvolgente e realizzante. E tanto ci basta.

26/6/22

Letture: 1 Re 19,16.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62


Torna alla pagina iniziale
Visualizza tutte le omelie


don Ezio Stermieri
Le omelie