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15/8/22 - ASSUNZIONE DI MARIA


Il nome stesso di questo giorno: ferragosto (giornate di agosto!) ci porta indietro nel tempo, l'era pre-cristiana, quando, al culmine dei raccolti, la gente in un esodo verso la campagna celebrava la gioia dell'ammassare in vista del tempo della penuria: l'inverno. Alla allegria dei falò inevitabilmente era esorcizzata la morte, la carestia, la brevità del tempo.
Il cristianesimo che da una religione della natura concentra il suo fulcro sulla rete dei rapporti personali impara a guardare a Maria, il modello della raccolta, dell'abbondanza della vita nel suo consegnarsi al Dio della vita, alleato alla penuria e precarietà della vita e l'addormentarsi nel Signore è celebrato in questo giorno come un ascendere, essere assunta con il suo corpo, anima e spirito nel "per sempre" di Dio.
È dunque un annuncio che cambia radicalmente il senso della nostra vita sulla terra rispecchiandoci in Maria. Per questo San Paolo predica sin dall'inizio che il nostro destino saldato sulla Croce di Cristo è chiamato alla Risurrezione sua e nostra. Ognuno a suo tempo ed il tempo sull'esempio di Maria è consegna alla volontà del Signore su ciascuno perché Dio allarga gli orizzonti declinando la vita di fede sulla fretta della carità.
Esiste certo nella vita la lotta contro chi cerca di rubare l'uomo nuovo-Cristo dall'orizzonte. Per questo la Chiesa legge se stessa nella rivelazione-apocalisse dove la donna sottrae al drago, alla morte, il bambino e vede in Maria il tempo della vita di ciascuno. Quanto diventa importante stare lontani dalla tentazione di una valutazione solo terrena del vivere dove ammassare per sicurezza sempre insicura e esorcizzare la morte con la promessa di una eterna giovinezza diventa la legge angosciante dell'esistenza.
Il Magnificat di Maria può e deve diventare l'inno alla vita del cristiano. La storia è lì a dimostrare che Dio è Signore del tempo e quello che sembrava il finire, il morire diventa l'estuario verso Cieli nuovi e terra nuova. Dio è dalla parte della vita e nel Figlio Gesù che Maria ci ha donato è preso su di sé il nostro morire ed ogni mortificazione, ogni fallimento, ci ha dato il suo Spirito per vivere nell'amore reciproco la vita ed entrare a far parte di quella Comunione dei Santi. È finito il tempo di una religiosità esorcizzante perché figlia della paura ed inizia la liturgia della lode, del Grazie, della Comunione con Dio che abbassa la superbia dell'io causata dal senso di solitudine, dell'essere gettato, della noia, dell'angoscia esorcizzata oggi dall'alienarsi nella droga, nell'alcolismo, nella fretta di spremere il succo amaro della vita in pochi momenti di promessa felicità da chi trova guadagno dal consumismo generalizzato. No! "Di generazione in generazione" la promessa di Dio di soccorrerci, la misericordia, il darci futuro da parte di Dio è diventato il sostegno di ogni giorno degli anni che consegneremo a Dio.
Maria assunta in cielo è l'orizzonte, il pegno, l'aurora di un nuovo giorno di salvezza per noi. Per questo l'esodo si fa pellegrinaggio nei luoghi dove Maria ci è sorella nella fede e Madre nell'educarci al Vangelo del suo Figlio. Lì ogni paura è vinta, ogni lacrima asciugata ed il sorriso ricuperato diventa festa, il nuovo ferragosto che la novità del cristianesimo ci offre perché non siamo come quelli che non hanno speranza.

15/8/22

Letture: Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56


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don Ezio Stermieri
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