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18/6/23 - XI Domenica t.o. anno A


Riprende con questa domenica il tempo ordinario, quello segnato dall'evento pasquale che abbiamo celebrato e vissuto. Come il popolo dell'antica alleanza anche a noi il Signore invita a non dimenticare: "Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto". Siamo stati anche noi attirati, come su ali d'aquila, dice il libro dell'Esodo, fino a Lui, a Cristo, come credenti, alla sua Croce e Risurrezione per vivere di Lui giorno per giorno: "darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza".
Anche noi, come il popolo di Israele, guidato nella terra promessa ci riconosciamo nuovo popolo di Dio, sua proprietà. Una identità però che non ci chiude in noi stessi, ci pone tra tutti i popoli, come nazione santa che giorno per giorno vive e testimonia la presenza del Signore in un mondo, una cultura che ha smarrito la via per rendere umana, felice, realizzata il vivere su questa terra. Da soli, senza il Vangelo, senza Gesù Cristo, dimenticando, presi dalle "cose" di ogni giorno, estranei a noi stessi perché incapaci di ascolto, di pensiero, di azione diventiamo insignificanti, marginali, una Chiesa liquida o in evaporazione.
"Giustificati" nel suo sangue, ci ricorda S. Paolo, cioè nella sua vita, riconciliati con Dio e tra di noi, capaci di vedere il bene all'opera per non cadere nel pessimismo, salvati non per nostra capacità ma per suo dono, ci gloriamo, dice l'Apostolo, di essere stati chiamati ad un compito, una missione così necessaria anche all'uomo di oggi.
Ecco allora il Vangelo che ci invita ad avere sulla vita nella sua complessità lo stesso sguardo di Gesù: "Vedendo le folle ne sentì compassione perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore". "La messe è abbondante ma sono pochi gli operai". Si tratta di sentirci ognuno chiamato dove vive, giorno per giorno e nella preghiera a Lui, sentire l'onore di mettere il nostro nome, come continuità degli Apostoli per un apostolato che non si risolve nella liturgia domenicale ma diventa liturgia esistenziale attraverso il tempo ordinario delle nostre attività, compiti, mansioni, affetti, condivisione, gratuità nel mettere il proprio io e l'intera comunità predicando con la vita, dicendo che il Regno di Dio si è fatto vicino. In Gesù Dio ha attraversato la strada, colmato la distanza, si è piegato sulle nostre ferite, ha pagato il prezzo del riscatto e dice a noi per la vita di ogni giorno: va' e fa' anche tu lo stesso.

18/6/23

Letture: Es 19,2-6; Sal.99; Rm 5,6-11; Mt 9,36-10,8


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don Ezio Stermieri
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