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1/11/23 - SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI


Con la premura di una madre, la Chiesa con la sua liturgia, mentre tutto condurrebbe ad una riflessione sulla vita dove la morte avrebbe l'ultima parola ponendo una ipoteca sulla vita stessa, ci rinnova la consapevolezza che andiamo verso il Santo, Dio che non toglie la vita, la muta e la sua santità posta nel cuore di ogni uomo ne orienta l'esistenza, accende la speranza verso un ulteriore "oltre" da raggiungere, la qualifica con la stessa santità di Dio che è carità (amore gratuito!), misericordia, pietà ma anche fedeltà e lotta.
La santità diventa la realizzazione della vita del cristiano e il Concilio Vaticano II dirà che tutto il rinnovamento necessario per accostare la esperienza di vita alla Parola di Dio, lo sforzo verso il mondo e l'uomo di oggi, la tensione verso la pace non è altro che la santità, la vita di Dio Padre, Figlio e Spirito in azione, in alleanza con la nostra libertà e responsabilità. Concretamente dunque in che cosa consiste, anche oggi, essere santi fin da piccoli, da giovani, adulti, fino al respiro ultimo che ci apre a Dio, il Santo, la meta?
La Scrittura che abbiamo ascoltato si apre con una pagina dell'Apocalisse, il libro che valuta la vita dalla fine e pone così nel tempo dell'uomo la condizione per non sbagliare strada. "Non devastate la terra, né il mare, né le piante". È santità dunque sentirci parte, interconnessi con il creato che è tracimazione di bontà e bellezza, della santità di Dio. Distruggere la natura è mettere a rischio la vita dell'uomo, l'habitat armonico e da conservare come dono di Dio. È la prima condizione di umanità santa.
Giovanni nella sua lettera dice che i cromosomi di Dio che è Santo sono posti da Lui in noi. Siamo "figli", fatti a sua immagine nella nostra individualità e relazione come Dio è uno e trinità. E queste due dimensioni sono la via alla santità, realizzate con l'intelligenza, il cuore, la volontà, l'azione. È un dilatare il nostro "io" fino ad essere capaci di Dio.
Gesù pone il fine della vita, la beatitudine nelle dimensioni "limite" della vita. Siamo posti così al bivio del fallimento o di sperimentare nella stessa difficoltà, pianto, povertà, solitudine la gioia dello Spirito che dà lo slancio del superamento. E così fino alla fine quando la fine sarà il fine della vita: la nostra santità sfocerà nell'oceano della santità di Dio, già da adesso "gioia" di essere cristiani.

1/11/23

Letture: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3,1-3; Mt 5,1-12


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don Ezio Stermieri
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