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3/12/23 - I Domenica di Avvento anno B


Entriamo oggi in un nuovo anno liturgico, tempo che la Chiesa ci dona per vivere Gesù Cristo: in ascolto del suo Vangelo, per ricominciare da Lui e con Lui il nostro modo di operare e parlare, per riporre in Lui la fiducia di fronte alle più diverse situazioni della vita e subito ci viene incontro l'evangelista Marco che sarà, settimana dopo settimana, la guida per non smarrirci sulle strade del tempo.
E, subito il nuovo catechista ci riporta la parola pressante di Gesù: "Fate attenzione, vegliate per non essere trovati alla venuta del Signore: addormentati". Grosso rischio addormentarsi nel pensiero unico nella illusione che fittizie statistiche dicano la verità sulla vita. Addormentarsi nel politicamente corretto per la paura di essere spinti al margine del consumo, del ricondotto tutto a profitto e mercato. Adagiarsi nel desiderio del proprio individualismo al prezzo di non riconoscere più valori solidi, condivisi nell'educare, dare forma, allenare alla vita la generazione che avanza. Addormentare la coscienza, lo spirito, l'anelito con il risultato di non attenderci più niente e nessuno.
Ed invece eccoci risvegliati nell'Avvento, sintesi della spiritualità cristiana. Attendere Colui che ha già posto abitazione nella nostra storia, con tutta l'umanità: i suoi percorsi scientifici perché ricuperino la sapienza, i percorsi religiosi perché non stravolgano l'idea di Dio con identità di violenza, conquista, annientamento. Avvento, venuta di Dio, ora!, e dunque svegli nel riconoscere i germogli di una umanità che sta lontana dai fantasmi delle false sicurezze e scopre che Dio è alleato, presente, all'opera anche oggi ed ognuno è invitato a dire: presente! Certezza che la storia, l'umanità non va verso la catastrofe. Egli, Cristo, ritornerà giudice e l'andare verso Lui mette nel concreto vivere un'anima, una forza, un coraggio che prepara l'estuario dell'umanità nell'oceano dell'amore-alleanza di Dio, tutto in tutti.
Paolo ricorda che questo spirito non è illusione, frode di chi svende facili utopie: "La Grazia (amore gratuito!) di Dio vi è stata data in Cristo Gesù. In Lui siete stati arricchiti di tutti i doni", di tutto il necessario per non addormentarsi.
Il tempo di Avvento ci porta alla memoria, e al rinnovarsi storico, per noi di quella nascita, il Natale. Poniamo nel nostro intimo la preghiera, la speranza che Isaia attesta di tutto un popolo: "Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti". Non abbiamo bisogno d'altro per rimanere svegli e ripartire dall'Inviato Messia atteso, al Figlio amato perché in Lui ci riscopriamo figli e fratelli.

3/12/23

Letture: Is 63,16-17.19; 64,1-7; Sal.79; 1 Cor 1,3-9; Mc 13,33-37


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don Ezio Stermieri
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