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18/2/24 - I Domenica di Quaresima anno B


In poche righe l'evangelista Marco ci mette nella condizione di non sperperare il "tempo favorevole", come lo definisce Paolo, per un ritorno a Dio, una sequela di Cristo che ha fatto tutt'uno con la nostra vita con lo stesso Spirito che ha guidato Gesù all'inizio della sua missione nel deserto.
Parola, deserto, che evoca subito nell'individuazione dello stretto necessario, della fame e sete che comporta. Fame di Vangelo che rende bella e buona la vita ma che comporta una conversione. L'abbiamo sentito da Gesù stesso: "Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo".
Sete, dicevo, di quell'acqua battesimale che l'apostolo Pietro (seconda lettura) ci ha ricordato: "Non porta via solo la sporcizia del corpo, ma è invocazione e salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza in virtù della risurrezione di Gesù Cristo".
E che abbiamo bisogno di risorgere lo constatiamo dall'ascolto (prima lettura) della Genesi dove è evocato il tempo del diluvio. Anche il nostro oggi sta affondando in un presente di un materialismo consumistico ed edonista che smarrisce l'essenziale, la qualità, lo spirito, la sapienza che deve illuminare la scienza ed il suo percorso virtuale senza sostituirla all'uomo; il vivere sociale che produce una polis in continua polemica tralasciando ciò che è primario per la sopravvivenza e il futuro; la ricerca di una felicità ridotta al piacere individualista e narcisista di un mondo degli adulti incurante di dare spazio alla vita. Stiamo affondando. Ma! Ecco il nuovo che il deserto annuncia: "Ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne". È verità più vera delle nostre false verità. Ci è data la possibilità di un riscatto, di nuova fame e sete, di una risurrezione perché Dio passa (Pasqua!) in ogni diluvio e pericolo di annegamento storico.
Dice Marco che nel deserto Gesù ha vissuto la nostra tentazione del lasciarsi andare, del pensarsi inutile, della apparente certezza che l'uomo non meriti l'impegno. Ma dice il Vangelo che Gesù stava con le fiere. Con lui dunque inizia il tempo escatologico evocato dai profeti dove il bene, la forza dello Spirito di Dio sconfigge Satana, la tentazione della disperazione. E dice: "Gli angeli lo servivano". Il Cielo è aperto, non è più lecito dubitare su Dio ridotto a caso, fortuna, forza materiale. Dio è alleato. Cristo è l'alleanza. Per questo lo seguiamo anche nel deserto perché partendo di lì, e noi con Lui, siamo l'annuncio che: il Regno, la Signoria di Dio è vincente ed ogni credente diventa Vangelo vivente.

18/2/24

Letture: Gn 9,8-15; Sal.24; 1 Pt 3,18-22; Mc 1,12-15


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don Ezio Stermieri
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