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10/3/24 - IV Domenica di Quaresima anno B


Uno squarcio di storia del popolo eletto nel libro delle Cronache (prima lettura) – dove c'è la presunzione di essere autosufficienti nel costruire la propria storia ma in realtà senza trarre insegnamento dal passato, anzi rinnegandolo, imitando il peggio divenuto simbolo di libertà di quanto esiste nel commercio delle idee e delle morali, fino a fare della religione un affare, misconoscendo ogni autorità, competenza, responsabilità... fino alla rovina, al fallimento, alla deportazione come schiavi a Babilonia... e il non previsto liberatore, Ciro che rimanda nella propria terra... – diventa per noi rivelazione dell'operare di Dio che si serve anche dei momenti più bui e fallimentari per mostrare la sua libertà nel ricominciare sempre da capo.
Insegnamento quanto mai opportuno e a cui convertirci per noi oberati dal passato che con il suo peso inibisce ogni novità di vita, incapaci di lasciare spazio e tempo a Dio perché tragga dalle tante mortificazioni il nostro risorgere.
Gesù fa memoria ai suoi contemporanei di quanto avvenne nel deserto quando serpenti velenosi decimarono i pellegrini verso la libertà. Dio gli disse di elevare proprio un serpente su un'asta e proprio quel segno di morte sarebbe stato causa di salvezza per chi l'avesse guardato. Gesù sta parlando di sé, del dono della sua vita donata dall'alto della Croce e di come, guardando a lui, noi comprendiamo per quale via ci salva. Ci insegna a trarre dal negativo il positivo perché questa è l'essenza dell'annuncio cristiano: la risurrezione che è passata attraverso la via della Croce.
A questo punto, la conversione non è facile, abituati come siamo al nostro dualismo che scinde il bene dal male, perdiamo molte occasioni per domandarci che cosa il Signore ci chiede, per il nostro bene, attraverso quella prova, quello sbaglio, quel limite. Ancora di più! Che cosa ci chiede Dio attraverso il nostro morire? "La luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce", continua Gesù e ci invita a leggere ogni nostra azione, scelta, momento nella luce di Dio che tutto riporta al bene. E San Paolo ricordava al primi cristiani: "Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto vivere con Cristo: per grazia siete salvati".

10/3/24

Letture: 2 Cr 36,14-16.19-23; Sal.136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21


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don Ezio Stermieri
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