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14/7/24 - XV Domenica t.o. anno B


Con l'odierna pagina di Vangelo (Mc 6, 7-13) la risposta alla chiamata di farci pellegrini dietro al Figlio di Dio camminatore nelle nostre esistenze si arricchisce di un nuovo orizzonte: condividere la sua Missione. "Gesù chiamò a sé i Dodici" e dietro di Lui l'intero popolo di Dio immerso nel suo Battesimo di un fuoco che brucia il male, illumina e riscalda, guarisce e unisce l'umanità fin dove il mandato deve e può arrivare. "Dava loro potere sugli spiriti impuri". Dove arriva il Vangelo l'uomo è ricomposto nella sua unità di figlio e fratello senza ambiguità, poteri imposti. "Prese a mandarli a due a due". È ristabilita la fraternità testimone autorevole della novità di Dio nella nostra vicenda di uomini solitari per egoistiche priorità. Certo, per seguire Cristo ci vuole un bagaglio leggero. Le troppe cose, le sovrastrutture a reddito impediscono la sequela povera e veloce. Un bastone a difesa e per appoggio nella stanchezza, e il necessario sarà a disposizione di volta in volta. E poi il contenuto della missione sull'esempio del Maestro: "rimanere" che dice la priorità dei rapporti personali; la consapevolezza che non tutti saranno pronti e disponibili e questo non deve nuocere il cuore: lasciare a Dio il giudizio e continuare il cammino. La missione ha come priorità l'annuncio, la predicazione della necessità di convertirsi: cambiare ordine di pensieri, parole, azioni. "Scacciare i demoni": si tratta di un annuncio liberante e rassicurante. C'è poi una priorità: i malati delle tante malattie, povertà, piccolezze, solitudini che infestano la vita umana. In una parola: guarire.
Compito non facile anche se vincente. Già Amos nell'Antico Testamento, cacciato perché a servizio della verità, è stato capace dell'unica difesa: "Non ero profeta né figlio di profeta… Il Signore mi prese, mi chiamò, mi disse: «Va', profetizza al mio popolo Israele»". Questa anche per ogni battezzato l'unica ragione per fare della propria quotidianità un servizio alla necessità dell'uomo del Regno di Dio che viene e cammina con i passi dell'uomo.
E San Paolo agli Efesini: "In Lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza e aver in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito che era stato promesso".
Avanti dunque! Da pellegrini, dicevo! Non da gente che stabilisce la strada, i mezzi, le priorità teologiche o umane ma dietro a Cristo che è e fa strada per "agros", non per i sentieri che a destra o sinistra seducono ma per i "campi", in mezzo alla seminagione del Signore, nello stupore che anche oggi molti crescono nella fede e attendono alla maturazione, alla mietitura e alla vendemmia per diventare Eucaristia, oggi per il mondo, domani sul mondo quando Cristo, alla fine, ne farà offerta al Padre e Dio sarà tutto in tutti.

14/7/24

Letture: Am 7,12-15; Sal.84; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13


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don Ezio Stermieri
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