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5/3/17 - I Domenica di Quaresima anno A


Le accorate parole di Paolo che, avviandoci per il cammino quaresimale: "Vi scongiuro in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio", le facciamo programma delle soste quaresimali della Domenica, convinti che il ritorno a Dio dal nostro ateismo pratico, dalle tante idolatrie, dalla sclerocardia che ci toglie la voglia del bene non può avvenire che incontrando Cristo. Sia Egli dunque Colui che ci fa strada. Di più, sia Egli stesso la Via.
In questa prima sosta Gesù ci conduce con Lui nel deserto, in quella situazione esistenziale che ci pone al bivio di una questione di vita o di morte. Nell'esercizio della nostra libertà che necessariamente passa attraverso la tentazione. Se non siamo di quelli che riconoscono con candore di resistere a tutto eccetto che alle tentazioni, possiamo constatare che le tentazioni, in radice, sono le stesse fin dall'inizio quando l'uomo e la donna hanno dovuto scegliere tra l'autonomia di decidere il bene e il male e dunque il vero e il falso… o riconoscere di adulterare il rapporto con Dio riducendolo da alleato, amico ad ingombro ed ostacolo, squilibrare il rapporto con la natura trasformando la scienza da ricerca a violenza e violentare l'amore asservendolo all'istinto del potere, del dominio anziché servizio alla vita. Gesù, tentato, prendendo su di sé le nostre tentazioni radicali di strumentalizzare ai nostri fini Dio, di vedere quanto ci circonda con il solo occhio del mercato, dell'interesse, dell'utile e dell’egoistico, e la tentazione di non aver stima della vita e dei suoi doni, "buttandoci giù", sfidando le leggi della natura anziché obbedirvi… vince la tentazione, ristabilisce l'equilibrio e dice a noi che la conversione, il ritorno, il mettersi nella giusta prospettiva nel dar senso alla vita è possibile e anche doveroso e soprattutto rappacificante.
San Paolo, scrivendo ai primi cristiani di Roma, lo spiega bene: "Come a causa di un solo uomo, Adamo, il peccato è entrato nel mondo" stravolgendo la libertà che dall'essere libero "per" perché liberato, ha fatto della libertà l'essere libero "di"… "in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti" i doni necessari per uscire dal labirinto a specchi in cui l'uomo si è cacciato dove, dimenticato di essere a immagine e somiglianza di Dio, specchiandosi in se stesso ha colto immediatamente i deliri della sua grandezza che si rivoltano contro di lui o la nausea della sua bassezza condannata perlopiù ai piaceri forzati. Bisognoso di gioia interna, la cerca inutilmente in felicità esterne, promesse ma non date. Allora cominciamo a comprendere come i passi quaresimali siano salutari. Accompagnati da Cristo con lui facciamo il passaggio. È difatti Lui la nostra Pasqua.

5/3/17

Letture: Gn 2,7-9;3,1-7; Sal.50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11


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don Ezio Stermieri
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