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15/4/17 - Sabato Santo - "in Resurrectione Domini", anno A


“Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco, la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro”. Così la Liturgia con il canto del preconio ci introduce nella Pasqua. Il bagliore del Risorto che di sé aveva detto: “Io sono la luce del mondo, sono venuto a portare il fuoco sulla terra” risale il crinale della storia fino agli albori. L'uomo e la donna che Dio aveva plasmato insufflando su essi il suo spirito non erano stati lasciati in balìa del tempo che tutto corrode in un continuo riprendersi del tutto; erano stati pensati liberi per una coscienza, un'alleanza che, tradita, aveva bisogno di un così grande salvatore che risorgendo fosse la primizia di una umanità redenta, riscattata, immessa in una nuova eterna alleanza.
L'energia di risurrezione diventa colonna di fuoco che attraversa la storia bruciando le scorie dell'odio, della paura, dell'istinto animale risorgendo dopo ogni tragedia come proposito di pace, di fraternità universale. Luce che mette in risalto la capacità di bellezza nell'uomo, ricerca instancabile di verità, sete di conoscenza, amore gratuito che danno forma all'architettura, alla poesia, alla musica evidenziando la scintilla del divino che abita il cuore dell'uomo. La profezia ne è garante quando invita a togliere la sete di assoluto nella promessa di Dio che attraversa la storia. I tanti sentieri umani, religiosi, culturali illuminati dal fuoco del Risorto diventano tante vie, tante domande, tante speranze che confluiscono su un'unica strada, sull'unica risposta di cui l'uomo ha bisogno: sapere se è nato per vivere o morire, una sola speranza di tutta l'umanità: incontrare le tante forme di morte che ammorbano il vivere, non rassegnarsi ai tanti mali che insidiano la vita perché Dio è alleato nel fare della storia una storia di salvezza.
Una luce, un fuoco, una energia quella di questa notte capace di illuminare ed accendere del suo Battesimo di fuoco tutta la vita cristiana. Fortunati quanti tra di noi, ma è un viaggio interiore e dello spirito che interpella ciascuno, entreranno nella tomba della risurrezione dalla quale il Risorto ha promesso di precederci nella Galilea di ogni giorno dove riconoscerlo in ogni uomo chiamato ad appartenere al popolo della nuova ed eterna alleanza dove lo Spirito di risurrezione rinnova l'incontro per guarire da ogni male, restituire la vista a chi è stato accecato dalle luci fatue delle innumerevoli tentazioni dell'autosufficienza, per restituire alla propria immagine chi è stato stravolto dal peccato, ridare parola, cammino, azione a chi, impaurito, è stato bloccato nell'affrontare la lotta della vita. Sulla strada dei nostri anni risuona il Vangelo, bella e buona notizia che amati da Dio possiamo ritornare, risorti, ad essere luce, lievito, sapore, per un mondo che, senza questa notte illuminata, continua in una perenne analisi di sé senza il balzo in un futuro di salvezza.

15/4/17

Letture: Gen 1,1-2,2; Sal. 103; Es 14,15-15,1; Es 15,1b-6.17-18; Is 55,1-11; Is 12,2-6; Rm 6,3-11; Sal. 117;


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don Ezio Stermieri
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