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11/6/17 - SS. TRINITA', anno A


Celebrare la festa della SS. Trinità come sintesi della rivelazione, della salvezza, del destino di santità che nella Pasqua ha il suo vertice è fare memoria, rendimento di grazie del proprio battesimo. Siamo stati battezzati infatti nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Diventa dunque riconoscere che nel Battesimo ci è restituito il nostro essere ad immagine e somiglianza di Dio; il peccato non ha cancellato, ha solo deturpato questa immagine. È allora recuperare che ognuno di noi è chiamato, perché Figlio, ad essere padre e che ogni paternità, fisica, culturale, spirituale, è l'anima, lo status, di qualsiasi ruolo che la vita ci doni. Generare, educare, liberare, far crescere, aggregare è la bellezza, il “gioco” della vita, il massimo della gratuità. Farsi figlio, fratello, amico e compagno con chi condividiamo la vita è mettere a frutto i cromosomi che sono in noi, del Figlio, fino a dare la vita ed essere principio attivo di risurrezione, la risposta ad ogni vocazione, e come il Figlio saper riassumere la propria esistenza: “Ecco io vengo per fare la tua volontà”. Aver ricevuto, nel battesimo, nella Cresima lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù ci pone come cristiani ad ogni altro spirito e capaci di fare popolo, chiesa, unire le diversità in ricchezza comune, parlare per tutti l'unica lingua comprensibile, il linguaggio dell'amore. Saper e far sapere che il nostro spirito ha il respiro di Dio, dell'eternità nel suo amore.
Così la Parola di Dio ci conferma perché così Dio si è rivelato nella storia del Popolo dell'alleanza: Dio che scende, fa cadere ogni paura, si rivela “padre”: “Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e fedeltà”, che sono le doti di un padre. Ci ricorda Giovanni nel Vangelo che la prova storica di questo amore è il Figlio, Dio, unico che in modo diverso si fa conoscere per amore dell'umanità; uomo, “perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Questa verità sulla nostra vita e l'essere stati inseriti (neofiti) con il Battesimo in questa verità che è Grazia mette in noi uno spirito nuovo: “Siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace...”.
Non è altro la vita cristiana che vivere Dio-Trinità. Non c'è risposta diversa che nel trasmettere quanto ricevuto, farsi carico camminando insieme, non perdersi d'animo smarrendo la strada.
Ringraziamo se guardandoci profondamente scopriamo chi regalandoci la vita, regalandoci la fede, regalandoci lo spirito ha fatto di noi dei cristiani.

11/6/17

Letture: Es 34,4-6.8-9; PS.: Dn 3; 2 Cor 13,11-13; Gv 3,16-18


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don Ezio Stermieri
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