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9/7/17 - XIV Domenica t.o. anno A


Ci sono momenti del quotidiano vivere nei quali si ha la netta sensazione di non farcela più, anzi di aver fallito e di essere perdenti. Momenti di stanchezza e oppressione. Sono giorni in cui ancor di più ci è necessario il Vangelo e l'esempio di Gesù. Di fronte a noi pronti a ingigantire, drammatizzare le situazioni, ad esasperare i rapporti, a vedere insormontabili i momenti... Gesù rende lode al Padre (lui destinato alla Croce!) perché proprio a chi si sente o si sa piccolo ha rivelato, svelato il segreto per non essere perdente. Nella sua benevolenza Dio, e la storia lo dimostra, quella sacra e profana, si mette, si compromette con il piccolo, il debole, il povero, lo schiavo, lo scarto dei “sapienti”, dei dotti del “politicamente corretto”.
Questo Dio, entrando definitivamente nella storia con Gesù, ha posto il punto per trarre forza per tutti coloro che constatano, da soli, di essere perdenti: “Venite a me...”. Abbiamo ascoltato. E il giogo della vita da insopportabile diventa leggero perché Egli è venuto per farsi carico della nostra condanna, inchiodata alla Croce, perché noi, in Lui e con Lui, avvertissimo la dolcezza (addirittura!) e la levità del percorso della vita.
L'aspirazione, la speranza dell'umanità espressa da Zaccaria (prima lettura) si è realizzata: “Egli, giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino. Farà sparire il carro della guerra”. Entra nella nostra vita con una bestia di pace, di agricoltura, di lavoro quotidiano vincente perché difeso da questo sovrano umile perché come noi si è fatto “humus”.
“Non siamo dunque – ci ha avvisato Paolo – sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito abita in noi”. Ricordiamolo, fuori di qui, giorno per giorno quando una lieve depressione ci prende, quel po' di affanno che toglie la gioia dell'essere al nostro posto, l'affanno angoscioso di non riuscire e le tante molestie del quotidiano.
Risuoni: “Venite a me... ed io vi consolerà” e sentiamo la gioia del ritornare di mettere, come dice il salmo, nel Signore l'affanno perché Egli è il Dio con noi e per noi, il Consolatore.

9/7/17

Letture: Zc 9,9-10; Sal.144; Rm 8,9.11-13; Mt 11,25-30


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don Ezio Stermieri
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