PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA - VIA PO, 45 - 10124 TORINO - TEL. 011 817 14 23

orario messe - orario confessioni - orario ufficio

HOME

20/5/18 - PENTECOSTE, anno B


Abbiamo ascoltato come Luca negli Atti degli Apostoli racconta di questo “oggi” che porta ancora il nome di quella formidabile, prima, esperienza: Pentecoste. Giorno che segna il nostro “inizio”, il primo passo del nostro essere Chiesa lungo il cammino della storia, fino ai confini dello spazio umano. Non si è trattato di una iniziativa di quanti avevano seguito Gesù ed il suo insegnamento ma la irruzione improvvisa di Dio nella vicenda umana, come vento, fuoco, rumore che investe e muta il destino di coloro che lo Spirito avvolge.
Non si è trattato di una proposta persuasiva ma di un linguaggio più da vedere che da udire che supera l'antica Babele della divisione umana e nel concreto compromettersi mette le basi del mondo nuovo, della civiltà di quell'amore di cui lo Spirito è Vento che raduna il nostro essere di polvere dando la forma del Risorto che rinnova la faccia della terra. Non siamo di fronte alla nascita di una nuova utopia, una nuova ubriacatura destinata ad una sicura delusione. Siamo piuttosto accoglitori delle coordinate per una pacifica coesistenza dove la differenza è risorsa e l'unità del genere umano non è uniformità ma sinfonia. È il cristianesimo che si affaccia alla storia e lo Spirito di quel giorno che rompe con la paura e dà il coraggio del compromettersi perché ad ognuno è data una manifestazione dello Spirito per camminare (seconda lettura) secondo lo Spirito e lottare contro quell'altro spirito divisivo perché pone il “proprio” io consumistico, narcisistico, dialettico e polemico come principio ispiratore della vita. L'elenco completo, l'abbiamo sentito da Paolo, dei tanti mali insidiano la vita di ogni giorno ma “quelli che sono di Cristo” vivono dello Spirito, camminano secondo lo Spirito di Gesù.
L'evangelista Giovanni ci ha riportato nello stesso Cenacolo dove è avvenuta la Pentecoste e dove, la sera del Giovedì Santo, Gesù aveva anticipato nel discorso di addio la venuta, il dono pasquale dello Spirito: “Quando verrà il Paraclito – quello che riunisce dalla dispersione e dalla solitudine – darete testimonianza di me”. Lui, lo Spirito, vi guiderà alla verità intera rendendo contemporanea la Parola di Gesù, il suo Vangelo, i suoi segni dell'alleanza racchiusi nei sacramenti, in quella carità che distingue ogni comunità cristiana da ogni altra forma dell'associarsi umano per un qualche interesse proprio. I cristiani invece solo perché l'amore del Padre, rivelatosi in Gesù e dato a noi dallo Spirito perché si estenda, guadagni il cuore dell'uomo, delle istituzioni civili, politiche, culturali, scientifiche per immettervi quella “sapienza” che qualifica, orienta, fortifica ogni azione, sentimento e pensiero.
È dunque festa, oggi, anche per questa nostra piccola, irrilevante comunità cristiana e per questo è consuetudine che in questo giorno il CPP si riunisca. Non c'è cosa programmata o fatta, dalla iniziazione cristiana all'accompagnamento dei malati, dalla sollecitudine verso i poveri al mettere insieme il potenziale umano delle famiglie per una nuova evangelizzazione, non è altro che fare spazio, invocare, accogliere, animare lo Spirito di Gesù, lo Spirito Santo il Paraclito.

20/5/18

Letture: At 2,1-11; Sal.103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27;16,12-15


Torna alla pagina iniziale
Visualizza tutte le omelie


don Ezio Stermieri
Le omelie