PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA - VIA PO, 45 - 10124 TORINO - TEL. 011 817 14 23

orario messe - orario confessioni - orario ufficio

HOME

13/1/19 - BATTESIMO DI GESU'


Tutto il rivelarsi, il comunicarsi di Dio, chinandosi sulla nostra storia per essere salvezza, potrebbe risolversi nella parola Epifania, manifestazione. Nel Natale si rivela solidale con noi manifestandosi nel nostro essere di carne, nella nostra precarietà fisica, contraddizione psichica, inconsistenza morale ed apre la via nuova per un nuovo umanesimo partendo dall'essere di carne. È l'universalismo cristiano. Nell'Epifania rivela che il Bimbo di Betlemme è venuto per tutti ed ogni uomo è destinato ad incontrarlo. Sulla Croce Cristo raggiungerà il vertice dell'Epifania dell'amore di Dio, crocifisso e risorto, svela in pienezza il Cuore di Dio, alleato dell'uomo per fare della storia, storia di salvezza.
Questa "Epifania" ha oggi il suo inizio. Il battesimo di Gesù svela, è Epifania del Regno che in Gesù ha il suo principio. Da una parte Dio, nel Figlio amato, da ascoltare, si fa solidale con il pressante bisogno che abbiamo di prendere le distanze da un mondo che corrompe l'intelligenza, ricatta sentimenti attraverso la paura, inquina i rapporti con l'illusione che tutto si possa comperare, usare, gettare: persone, cose, lo stesso Dio. Dall'altra il Battesimo, l'immersione, l'appartenenza che Egli reca con sé annunciando la Signoria di Dio, è fuoco che brucia le parti inquinate del nostro essere, illumina nuovi orizzonti esistenziali, riscalda una fraternità intiepidita e la figliolanza con Dio smarrita.
Questo momento della vita di Gesù è dunque per ogni uomo e qualifica la vita, la nostra, di chi è stato battezzato nel suo nome, nella sua potenza, nel suo Spirito che ci raggiunge nel nostro essere dispersi e ci raduna facendo di noi la Chiesa, il nuovo popolo di Dio, la gente che, avendo incontrato Cristo, ne ha fatto la legge di liberazione della propria vita. Legge che non risolve la religiosità nella ripetitività di riti di cui si è smarrito il senso ma un rapporto intimo che illumina, qualifica, indirizza ogni momento e situazione della vita. Legge, quella battesimale, che supera il pensiero immobilizzante contemporaneo che caccia la fede in una interiorità senza né luogo né nome e la riporta alla dignità del vivere: come accogliere e trasmettere la vita, come educarsi e trasmettere valori che resistano alle inevitabili tentazioni di sprecare l'esistenza. Una fede che non fa della Chiesa una identità divisiva, offensiva, belligerante ma gente che, incontrato il Vangelo, sa unire tutto il bello, il buono, il vero, il giusto che si nasconde e rivela nella pluralità del vivere umano e ha il discernimento per denunciare ciò che è ingiusto, non allinearsi alla imposizione di un pensiero comune. Quando tutti dicono: "va bene così", sa riconoscere ciò che è in pericolo e quando tutti dicono: "siamo al peggio del peggio", sa individuare il punto di partenza per uno nuovo ricominciare. È il cristiano che da bambino è iniziato a Gesù, da giovane sa coniugare individualità con la relazionalità, da adulto sente la responsabilità di condividere la maturazione del pensiero con la nuova generazione, da vecchio continua a sognare perché i giovani possano avere visioni di futuro.
Gente, dice Isaia, consolata da Dio e la consolazione è Cristo Dio fatto vicino e coinvolgente. Gente che sente felicità nel cuore quando ode: "È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza, ci insegna, mette nel cuore discernimento…". Gente felice di essere cristiana, battezzata nel nome del Signore Gesù.

13/1/19

Letture: Is 40,1-5.9-11; Sal 103; Tt 2,11-14;3,4-7; Lc 3,15-16.21-22


Torna alla pagina iniziale
Visualizza tutte le omelie


don Ezio Stermieri
Le omelie