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10/3/19 - I Domenica di Quaresima anno C


Quanto abbiamo or ora ascoltato da Luca: "Gesù, pieno di Spirito Santo, era guidato nel deserto" è inerente la nostra vita, la vita cristiana che non è altro che essere dove è Cristo: nel deserto con il suo rimando esistenziale quando più che spazio è tempo nel quale sembrano venir meno valori essenziali, pare di aver perso l'orientamento e la scarsità di sicurezza aumenta la fame e la sete e scatena odi e sospetti reciproci, accuse reciproche di essere la causa del deserto. Niente come il deserto è icona del momento presente.
E la Chiesa sapientemente ritorna ad invitarci a fare di questo tempo, di cui i 40 giorni della Quaresima diventano segno, un tempo favorevole, una "conversione" che implica il non andare avanti guardando indietro a sicurezze, salvezze, beni disponibili che sono risultati miraggi del deserto ma guardare avanti dove Gesù precede, fa strada e proprio nel deserto, nel rischio dunque, nella precarietà ci insegna che con la forza dello Spirito anche noi siamo vincitori nel bivio della tentazione di ridurre tutto alla materialità del vivere: al mercato, all'interesse, al consumo dimenticando quella umanità, quello spirito che partendo dalla nozione di Dio: "Padre!" apre alla fraternità, alla forza per superare ogni deserto.
Siamo vincitori della tentazione del potere, angoscia senza misura che nasce dalla paura di essere calpestati e ci apre allo Spirito del dono, del servizio al bene comune che abbatte le contrapposizioni e unisce le forze del costruire. Con Gesù nel deserto vinciamo la tentazione oggi così diffusa del buttarsi giù, deprimersi, arrendersi per vedere se Dio interviene. Lo Spirito di Gesù ci attesta che la forza per superare è già con noi, dentro di noi è già stata altre volte nella storia spirito di risurrezione, di rinascita, di ripartenza. Nel deserto scopriamo che Dio è alleato. È nel concreto della storia e del percorso della vita umana.
Dal libro del Deuteronomio (prima lettura) abbiamo ascoltato la più antica professione di fede del popolo dell'antica alleanza. Mentre con la offerta delle primizie si conosce che tutto ciò che si semina, coltiva, si cura è dono di Dio, con le labbra si ricostruisce la storia dell'alleanza con Dio: "Mio padre era arameo errante…". È Dio che sceglie qualcuno perché tutti sappiano chi è; è Dio che conduce dal deserto alla sicurezza di una terra, che diventa patria, che connota un popolo perché gli è data una legge, un insieme di valori, per rimanere libero e non essere più ricacciato nel deserto: "Ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio". Questo Dio, Signore della storia e della vita, per noi ha un nome, un volto, una voce divenuta parola, verbo che di volta in volta rimette in piedi la nostra esistenza, fa del fallimento un punto di ripartenza, della difficoltà una risorsa, del peccato occasione di vita nuova, udite!: della morte la vita.
È Cristo la nostra Pasqua, il nostro passaggio e la Quaresima un cammino spedito verso Colui che è venuto per accompagnarci oltre il deserto di oggi e proprio in questo deserto noi lo incontriamo dando ragione a Paolo (seconda lettura) che ricordava ai primi cristiani e a noi: "Chiunque crede in lui non sarà deluso".

10/3/19

Letture: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13


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don Ezio Stermieri
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