PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA - VIA PO, 45 - 10124 TORINO - TEL. 011 817 14 23

orario messe - orario confessioni - orario ufficio

HOME

14/7/19 - XV Domenica t.o. anno C


La decisione di seguire Gesù, fare cioè della vita un percorso di fede in Lui, nasce dal fascino della sua Parola che reintroduce la Novità di Dio in questo mondo dove è diventato impensabile attraversare la strada per incontrare o permettere che qualcuno ci raggiunga, prende coraggio nel guardare il suo comportamento che rivela l'azione di Dio verso l'uomo aggredito, lasciato mezzo morto sulla strada della vita.
È proprio il brano evangelico di oggi ad invitarci alla conseguenza dell'aver fatto di Gesù il modello su cui depositare i valori non commerciabili della vita. È Lui, il Figlio immesso sulla strada dell'uomo. Lui, considerato straniero ed estraneo, è il Dio-uomo che ha attraversato la strada quando perfino politica e religione dimenticano la ragione dell'esistere. È Lui che si è fatto carico delle ferite provocate da poteri a cui non interessa l'uomo ma quanto di ricchezza fisica, psichica, spirituale, valoriale gli può essere derubato per renderlo numero, consumatore, istinto, nemico e privo di reale comunicazione. È Lui che ci accompagna a quell'ospedale da campo, per dirla con papa Francesco, dove essere curati, guariti, restituiti alla nostra dignità. Ma è sempre e ancora Lui a pagare, a mettere la medicina che ci restituisce alla vita.
E così, guardando a Lui, Buon Samaritano, apprendiamo la verità che dà al cristianesimo la ragion d'essere esclusivo nel coacervo dell'umanità. Il "prossimo" non è l'altro che mi sta vicino. Il prossimo sono io quando mi avvicino all'altro, proprio come Dio ha fatto con me. Non noi ci siamo avvicinati a Dio anche se necessario per non morire ma Egli ha attraversato la strada, ha accorciato le distanze, di più, ha voluto far tutt'uno con ogni uomo. Quali conseguenze da tirare per il nostro "oggi" quando una umanità impaurita non solo non attraversa la strada, il mare ma alza muri, tira fili spinati in nome della stessa religione: identità culturale da difendere, una volta dimenticata la missione implicita: "Va' e fa anche tu lo stesso".
Già l'antico popolo della prima Alleanza, ce lo attesta il Deuteronomio (prima lettura), era arrivato a concludere che la propria esperienza era di un Dio, Jahvè, fatto vicino, liberatore, redentore, guida verso la terra della libertà che chiedeva al popolo di essere segno della benedizione, dell'Alleanza per tutti i popoli della terra.
San Paolo conferma poi quanto fosse speranza nel seguire Gesù: "Gesù Cristo è immagine del Dio invisibile". "Principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti". "In Lui abita tutta la pienezza", della verità sull'uomo, della sua etica, della sua civiltà, del suo umanesimo, della sua religione. Verità facile quando è superata la paura. Le strade non segnano le distanze; attraversate, indicano la possibile vicinanza. Proprio quella che Dio in Cristo ha colmato per raggiungerci e salvarci.

14/7/19

Letture: Dt 30,10-14; Sal 18; Col 1,15-20; Lc 10,25-37


Torna alla pagina iniziale
Visualizza tutte le omelie


don Ezio Stermieri
Le omelie